"Non confrontiamo la nostra classifica con chi sfidiamo"
Ogni giocatore, agonista o no, limita il proprio successo quando
si concentra sulla classifica dell'avversario del singolo match o di chi è iscritto al suo stesso torneo. Come possiamo facilmente intuire, confrontare le nostre abilità con quelle di un avversario è puramente un gioco mentale.
Quando iniziamo a confrontarci con i nostri avversari, stiamo ammettendo che questi sono meglio di noi. Guarderemmo il sorteggio
di un torneo per scoprire contro chi dovremo giocare e non ci concentreremo sulla classifica del nostro avversario? Inconsciamente lo facciamo sempre. E quale è il pericolo? Iniziare a pensare, ancora prima di giocare, su chi potrà uscire vincitore dall'incontro, e queste ipotesi si trasformano in aspettative. Dovrebbe risultare logico che il numero uno del seeding batta chiunque, anche le teste di serie. Ma sappiamo bene che non è questo il caso, in quanto non ci sarebbero i salti di qualità dei tennisti, lo scambio delle posizioni nelle classifiche, il punteggio del ranking.
Se stiamo perdendo la partita con un giocatore più alto in classifica di noi, o anche testa di serie del torneo (inconsciamente pensiamo che questi debba vincere la partita), come reagiamo? Cercheremo di confermare le aspettative create in precedenza, che chi deve vincere la partita è la testa di serie o il primo del seeding, che vincerà la nostra partita e anche il torneo. Nel nostro match perderemo il primo set e ci ritroveremo nella condizione di pensare sempre al "ecco, ancora la stessa situazione, sotto di un set", togliendoci da soli la capacità di reagire (spesso capita anche ai pro dove perdono il primo set al tie-break e il secondo si vedono umiliati per 6-0).E' difficile non dare attenzione a chi è iscritto al torneo e quale avversario dobbiamo incontrare o a quante partite questo ha vinto e quante ne ha perse. Ed inoltre potremmo preparare la nostra partita in base allo stile di gioco del nostro avversario, quindi potremmo sostenere che stiamo partendo da sfavoriti. Ma questa serie di "seghe mentali" nella maggior parte dei casi non tornano utili a noi e al nostro gioco quando confrontiamo la nostra posizione con quella dell'avversario o con quella degli altri giocatori del torneo.
Un altro stato mentale nel quale possiamo invece catapultarci è quello opposto, noi siamo i favoriti per la partita perchè abbiamo una situazione migliore in classifica, punteggio più alto, siamo testa di serie di un torneo, e tutti gli altri hanno delle aspettative su di noi. In tal caso tali aspettative si riverseranno su di noi sotto forma di pressione e allora dovremo fare i conti con la paura di vincere anzichè con la paura di perdere.
Pertanto il consiglio di oggi è quello di non concentrarci sul posizionamento del nostro avversario o dei vari partecipanti ad un torneo. Focalizziamo invece la nostra mente sulla strategia che potremo adottare nel torneo e ad esprimere sempre al meglio il nostro tennis.
Ricordiamo sempre una cosa: Enjoy your tennis!!! Divertiamoci!!!
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